Sei in:

Lo storico direttore della Berlinale a Bari per discutere sul tema “Fare festival”

Moritz de Hadeln, all’Università il 14 dicembre, ha diretto anche la Mostra di Venezia

Uno dei più importanti direttori di festival internazionali di cinema, Moritz de Hadeln, ha tenuto il 14 dicembre la seconda conferenza dedicata al tema “Fare festival” prevista nell’ambito dell’iniziativa “Aspettando il Bif&st 2010” organizzata da Felice Laudadio e dall’Apulia Film Commission, il cui presidente, Oscar Iarussi, introdurrà l’oratore insieme al prof. Stefano Bronzini.

L’incontro con de Hadeln – storico direttore per 22 anni della Berlinale, il Festival del cinema di Berlino, e successivamente direttore della Mostra di Venezia – si è svolto in lingua italiana dalle ore 11 alle ore 13 del 14 dicembre nell’Aula C (secondo piano) della Facoltà di Lettere dell’Università Aldo Moro di Bari che collabora attivamente all’iniziativa.

La conferenza  aperta a tutti fa seguito a quella tenuta lo scorso 13 novembre sullo stesso tema dall’attuale direttore della Mostra di Venezia, Marco Müller.

Il Bif&st”, il Bari International Film&Tv Festival che si svolgerà a Bari dal 23 al 30 gennaio in collaborazione con l’Università degli Studi, è promosso dalla Regione Puglia-Assessorato al Mediterraneo e dal Comune di Bari con la collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia, è organizzato dall’Apulia Film Commission ed è ideato e diretto da Felice Laudadio.

Moritz de Hadeln ha fondato e diretto il Festival internazionale del documentario di Nyon, in Svizzera, dal 1969 al 1980; ha diretto il Festival del cinema di Locarno dal 1972 al 1977; il Festival internazionale del cinema di Berlino dal 1980 al 2001 e la Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia nel 2002 e 2003.

Nasce a Exeter nel 1940 da una famiglia di origini europee (padre inglese, madre rumena) che gli trasmette un’eccellente impronta artistica: suo nonno era lo storico d’arte rinascimentale Detlev Freiherr von Hadeln; suo padre, nato a Newcastle, era un editore d’arte, mentre sua madre, nata a Bucarest, era una scultrice e pittrice molto conosciuta.

Continua la lettura »

Aspettando il BIF&ST. Müller a Bari

Il direttore della Mostra del Cinema di Venezia, Marco Müller, ha tenuto  venerdì 13 novembre, dalle 11 alle 13 nell’Aula I di Palazzo Ateneo (secondo piano), la prima delle tre conferenze – aperte a tutti – sul tema “Fare festival” organizzate da Felice Laudadio e dall’Apulia Film Commission nell’ambito della manifestazione “Aspettando il Bif&st”, il Bari International Film&Tv Festival che si svolgerà a Bari dal 23 al 30 gennaio in collaborazione con l’Università degli Studi, promosso dalla Regione Puglia-Assessorato al Mediterraneo e dal Comune di Bari con la collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia.

Nato a Roma il 7 giugno 1953 da genitori italo-svizzeri (padre) e italo-brasiliani-greco-egiziani (madre) Müller, dopo un periodo di formazione universitaria e post-universitaria (1971-1975: studi di orientalismo e antropologia in Italia; 1975-77: specializzazione e dottorato di stato in Cina), avvia un’attività di ricerca e insegnamento in Italia (1977-1980: ricerche sul campo, pubblicazioni di etnologia, etnomusicologia e antropologia visiva; seminari, corsi universitari di etnomusicologia).

Dal 1980 intraprende l’attività di critico e storico del cinema. A partire dal 1982 e fino a oggi, crea e dirige collane di libri di cinema presso diversi editori (in Italia, Paesi Bassi e Svizzera), cura personalmente pubblicazioni monografiche e scrive regolarmente saggi e articoli sul cinema.

Autore e sceneggiatore di documentari sul cinema (per la RAI e la Televisione svizzera romanda), tra il 1982 e il 1989 inizia le sue prime collaborazioni come assistente e attore sui set: il francese Jean Rouch e l’hongkonghese Allen Fong.

Dal 1978 prende progressivamente forma il suo nuovo profilo di “fabbricante di festival”. Dopo aver collaborato con diversi festival europei (anche come curatore di programmazioni monografiche), crea e dirige nel 1982 a Torino il primo grande festival del capoluogo piemontese, “Ombre elettriche” (una grande retrospettiva della storia del cinema cinese in 135 film), passando poi alla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema (Pesaro) come responsabile della programmazione prima (1983-1985), e poi come direttore (dal 1986 al 1989). Collabora in varie forme alle selezioni della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia dal 1980 al 1994 (in particolare per le selezioni di film asiatici).

Continua la lettura »

Comunicato stampa del 21 Ottobre 2009

In merito ad alcune notizie stampa apparse oggi a proposito delle sale cinematografiche baresi da coinvolgere nel Bif&st, il Bari International Film&Tv festival, il suo ideatore e direttore artistico Felice Laudadio comunica quanto segue:

“In ragione del forte ampliamento – rispetto all’edizione zero dello scorso gennaio –  del programma dell’evento che si svolgerà dal 23 al 30 gennaio prossimo, d’intesa con l’Apulia Film Commission era già stata presa in considerazione l’assoluta necessità di allargare il numero di sale da coinvolgere nella manifestazione, a cominciare dal cinema ABC che, insieme al Teatro Petruzzelli, al Teatro Kursaal, alla Multisala Galleria, al Piccolo di Santo Spirito, costituirà uno dei principali punti di riferimento della programmazione del Bif&st. Sono stati da noi consultati anche i gestori di altre sale della città che hanno accolto la proposta con riserva di una risposta definitiva nei prossimi giorni, in particolare per i cinema Esedra e Splendor. Interlocutoria e tiepida è stata per il momento la risposta del gestore del cinema Royal, mentre totalmente negativa è stata la replica del gestore del cinema Armenise non interessato ad ospitare le proiezioni del Bif&st.

“Pertanto la direzione artistica e quella organizzativa del festival, nel ringraziare i consiglieri comunali che si sono fatti portatori delle esigenze dei gestori delle sale cinematografiche di Bari, ribadiscono la piena disponibilità ad utilizzare, sulla base di indubbi e usuali parametri economici di mercato, quante più sale possibili per venire incontro all’eventuale domanda degli esercenti ma soprattutto del pubblico che nello scorso gennaio raggiunse i 20.000 spettatori in soli cinque giorni di programmazione, dal lunedì al venerdì, ma che sarebbero stati ancora più numerosi se l’evento avesse potuto contare su altre sale, in particolare sul Teatro Petruzzelli. Ma si trattava appunto di un numero sperimentale del festival sulla base del quale è stato ora possibile ricalibrare le nuove esigenze”.

Roma, 21 ottobre 2009

Scarica il comunicato in formato .pdf

Grandi registi fanno scuola di cinema al Bif&st 2010

Prime indiscrezioni dal Bif&st, il Bari International Film&Tv Festival: alcuni fra i più grandi autori del cinema italiano, e non solo, terranno le otto “Lezioni di cinema” (in programma dal 23 al 30 gennaio 2010 al Kursaal Santalucia) che avranno inizio ogni giorno alle 11 al termine della presentazione, alle 9, di un film scelto da 8 registi nelle vesti eccezionali di docenti. Gianni Amelio parlerà dopo la proiezione del suo Colpire al cuore; Marco Bellocchio (dopo Buongiorno, notte); il famoso produttore e distributore della BiM Valerio De Paolis presenterà un film di Ken Loach, Francesco Maselli (Il sospetto), Giuliano Montaldo (Sacco e Vanzetti), Francesco Rosi (Le mani sulla città), Armando Trovajoli (Profumo di donna), mentre Margarethe von Trotta, anche presidente della giuria internazionale che includerà altri nomi famosi del cinema europeo, prenderà la parola al termine della proiezione di Rosa Luxemburg, protagonista Barbara Sukowa, interprete anche dell’ultimo film della regista tedesca presentato in questi giorni ai festival di Telluride e di Toronto e, in ottobre, al Festival del film di Roma.

Altre cinque lezioni si svolgeranno per cinque pomeriggi, dalle 15 alle 17, nella Sala degli Specchi dell’Ateneo barese. Saranno tenute da altrettanti prestigiosi docenti di diverse Università: il francese Jean Gili, uno dei massimi specialisti europei di cinema italiano, parlerà del cinema di Francesco Rosi; Gian Piero Brunetta affronterà la cinematografia di Gianni Amelio; Orio Caldiron quella di Elio Petri; Ester De Miro D’Ajeta si occuperà dei film della von Trotta; Anton Giulio Mancino interverrà su quelli diretti da Ken Loach.

Il programma generale del Bif&st 2010 sarà annunciato domani, sabato 5 settembre alle 12 alla Villa degli Autori al Lido di Venezia, presenti il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, l’assessore regionale alle Attività Culturali Silvia Godelli, il sindaco di Bari Michele Emiliano, il direttore dell’Apulia Film Commission Silvio Maselli, Nico Berlen, sindaco di Mola di Bari dove sorgerà il Polo del cinema digitale, e Felice Laudadio, ideatore del Bif&st e del Polo digitale e direttore artistico della manifestazione, affiancato dai vicedirettori Enrico Magrelli e Marco Spagnoli.

Il nascente polo del cinema digitale di Mola di Bari

Fra pochi anni – secondo le previsioni degli addetti ai lavori – il cinema e l’audiovisivo in generale cambieranno radicalmente pelle, o meglio pellicola, che infatti scomparirà. E’ già accaduto con le macchine fotografiche, ormai da tempo. Non se ne vendono quasi più che non siano digitali. Il famoso “rullino” da 24 o 36 pose è ormai introvabile. E tutti ci siamo adattati alla nuova tecnologia che trova nel computer e nelle stampanti, nei telefoni cellulari e nel WEB i propri naturali complementi. Allo stesso tempo sono scomparse le piccole cineprese da 8 e Super8, sostituite da sofisticati congegni digitali quali i telefonini capaci di realizzare riprese “cinematografiche” e naturalmente dalle ormai diffusissime telecamerine in alta definizione, le famose handycam, ultimo strumento per registrare la realtà ma anche storia e memoria.

Il cinema – soprattutto quello americano, ma anche indiano, inglese e, in piccolo per ora, italiano – sta facendo la sua parte. Il processo di riconversione, di passaggio dall’analogico al digitale, è ormai in corso ed è ormai inarrestabile. Ma fare cinema digitale è molto più complesso che usare una handycam. Richiede forti competenze, profonde conoscenze tecnologiche, grandi capacità di controllo e di sfruttamento dei mezzi, tutte al servizio della creatività. Per acquisirle occorre studiare, formarsi, approfondire, specializzarsi. In Italia si è fatto poco o nulla in questa direzione e, come sempre, gli americani, i giapponesi, gli indiani sono di gran lunga più avanti di noi.

Nasce da questa esigenza di adeguamento al futuro tecnologico prossimo venturo – come annunciato a Venezia dal Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola – il progetto di creare un Polo del cinema digitale per la formazione di nuovi quadri capaci di dominare integralmente gli strumenti del digitale applicati al cinema e all’audiovisivo nei settori della produzione, della regia e della sceneggiatura, della fotografia, del montaggio, dell’ingegneria del suono, della scenografia. E questo centro d’eccellenza – promosso dalla Regione Puglia e sostenuto dalla Unione Europea e dal Comune di Mola di Bari sulla base di un modello elaborato da Felice Laudadio – troverà la sua allocazione a Mola di Bari, un comune di 27.000 abitanti a 20 km dal capoluogo e dal suo aeroporto, dove si sta progettando la creazione di un campus di alti studi tecnologici che troverà la sua sede nel settecentesco Palazzo Roberti (creato dagli allievi del Vanvitelli, progettista della Reggia di Caserta), dotato di 99 stanze che saranno trasformate in laboratori, aule, salette di proiezione, studi digitali e, in parte, in residenceper i docenti, i visiting professor, gli allievi che vi studieranno per i tre anni di frequenza obbligatoria, secondo i risultati emersi al termine dello studio di fattibilità supportato dai Ministeri per lo Sviluppo Economico e per i Beni e le Attività Culturali, dal programma Sensi Contemporanei della Biennale di Venezia, dall’Assessorato regionale al Mediterraneo e dal Comune di Mola di Bari.

Accanto a questa sorta di “università” del cinema e dell’audiovisivo digitali nasceranno anche un teatro di posa, insediato in un antico mattatoio in riva al mare, e un centro di post-produzione sistemato in un altro edificio storico della città appena restaurato, la ex Scuola Marittima, che costituiranno il versante business del progetto aperto alle produzioni italiane e internazionali di cinema e di fiction: appunto il Polo del cinema digitale, integrato nel piano strategico del “Sistema Cinema Puglia” che, per iniziativa della Regione Puglia e del suo Assessorato al Mediterraneo, ha portato alla recente costituzione della Apulia Film Commission, del BIF&ST e, prossimamente, dei Cineporti di Bari e Lecce e del primo circuito italiano di sale cinematografiche di qualità in ambito regionale.